COME NASCE UN DVD

Come nasce un DVD

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Un DVD non nasce per caso.

Ogni lavoro è frutto di un'accurata programmazione fatta per tempo e con calma; scelgo i miei soggetti fra le più suggestive ferrovie, tenendo conto che, per me, "nella piccola ferrovia c'è la grande ferrovia".   Quindi prediligo le piccole linee, spesso quelle a scartamento ridotto e, se possibile, con aderenza artificiale (cremagliera). Qui tecnica e paesaggio spesso si integrano a vicenda, con una resa di immagini e colori stupefacente.

In base alle autorizzazioni ricevute dalle società che gestiscono i tronchi ferroviari, programmo quindi il viaggio. E meticolosamente programmo anche tutte le riprese, i singoli "ciak", in modo da poter disporre in fase di montaggio del giusto mix "da bordo/da terra" che permetta di dare movimento al video e rendere più accattivante possibile la visione.  

I miei viaggi di piacere ferroviari sono di fatto viaggi di lavoro. Di quel lavoro che ti stanca ma ti rende oltremodo felice. Chili e chili di materiale da chiudere in valigia alla partenza e a ogni cambio di albergo, senza dimenticare nulla, zaini pesanti che ti accompagnano per servirti quel che ti necessita al momento giusto. E poi il cavalletto, in-di-spen-sa-bil-le!!! Senza di esso un DVD non esiste, le immagini muoiono nelle vibrazioni, un DVD non ha qualità. Ma è anche ingombro, l'incomodo di portare ovunque per ore e ore un insostituibile ma impicciante accessorio.

Nei viaggi le notti servono per scaricare i files e ricaricare le tantissime batterie. Non dormo molto, se va bene riesco a concedermi ogni giorno una cena e una passeggiata serale. Ma va bene così, il risultato alla fine ripagherà. E alla fine dei giorni di riprese, la malinconia di abbandonare quei posti, quei treni, quei binari, alla fine va vinta. Dopo giorni di riprese, in quei luoghi finiresti per volerci vivere.

E infine a casa: la manutenzione delle attrezzature, il riversamento dei dati, le prime prove di montaggio con il fidatissimo MacBook Air, potentissimo e estremamente leggero. E poi il momento più importante, quando sei davanti al Mac e devi comporre con l'aiuto di Final Cut il video, devi trasporre in concreto quello che hai sognato di fare prima di partire e che hai elaborato, migliorato, pensato prima, durante e dopo il viaggio. Un lavoro di fino. Notti e notti a ragionare sulle immagini, senza guardare l'orologio, una droga continua fatta di frames e suoni, lottando con gli uni e gli altri per ricercare la migliore qualità possibile.

Passaggi continui di video in evoluzione: dapprima la bozza grezza, poi la sgrossatura dei ciak eliminando le parti indesiderate, poi la creazione dei sottotitoli, poi la sistemazione dell'audio, poi le prove di visione con audio in cuffia, la prova di masterizzazione e infine la prova generale del filmato. quindici, venti "passate" di un video di un'ora richiedono venti, trenta e anche quaranta ore del tempo libero. Un mese di lavoro nelle serate, giorno dopo giorno, per realizzare un DVD perfetto.

Infine, davvero infine, la post-produzione: la masterizzazione, la stampa, la creazione delle copertine, il confezionamento. E poi l'attesa: l'attesa delle richieste da parte di voi appassionati che apprezzate tanto tutto questo lavoro. Un modo particolare di vivere la passione.

Posso ripeterlo con convinzione: un DVD non nasce per caso. 

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